I Protagonisti
A
Santiago H. Amigorena è uno sceneggiatore, produttore cinematografico, regista cinematografico, attore e scrittore argentino che vive in Francia. Nel 2007, il suo film Quelques jours en septembre è stato nominato come Miglior Film al Mar del Plata Film Festival. Ancora prima della sua pubblicazione in Italia, Il ghetto interiore ha vinto il prestigioso Prix Goncourt – Le choix de l’Italie, premio organizzato dall’Institut Français di Roma e scelto dai liceali italiani che studiano il francese.
Tra le sue ultime pubblicazioni oltre a Il ghetto interiore: Des jours que je n’ai pas oubliés (2014), Mes derniers mots (2015), Les Premières Fois (2016).
Gianluca Guidotti e Enrica Sangiovanni hanno fondato archiviozeta nel 1999. Dal 2003 hanno iniziato a allestire spettacoli teatrali itineranti negli spazi del Cimitero militare germanico del Passo della Futa (FI), il più grande sacrario tedesco di caduti della Seconda guerra mondiale dell’Europa occidentale. Tra le opere messe in scena nel cimitero: I Persiani e Sette contro Tebe di Eschilo, Antigone di Sofocle, Orestea di Eschilo, Pilade di Pier Paolo Pasolini, Il Minotauro di Julio Cortázar, Macbeth di William Shakespeare. Questo progetto che è una riflessione su arte e memoria ha ottenuto l’Alto patronato del Presidente della Repubblica e ha coinvolto anche altri luoghi di Memoria: Montesole/Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Asiago. Nel 2001 hanno prodotto il Progetto sulla Shoà La Notte di Elie Wiesel costituito da uno spettacolo teatrale e dal film Viaggio nella Notte a cui ha direttamente collaborato il Premio Nobel per la Pace Elie Wiesel leggendo alcuni brani della sua testimonianza. Nel 2011 hanno ideato e prodotto con la Scuola di Pace di Monte Sole La Zona Grigia da Primo Levi. Per il centenario della Prima guerra mondiale debutta nel 2014 Gli ultimi giorni dell’umanità di Karl Kraus. Nel 2019-20 hanno ideato e diretto il progetto nidi di ragno per la Regione Emilia Romagna – Bando Memoria del ‘900. Nel trienno 2019-21 stanno conducendo un ampio progetto teatrale sull’opera di Dostoevskij.
Nel 2014 archiviozeta ha vinto il Premio Rete Critica.
Nata a Trapani e palermitana d’adozione, Stefania Auci è insegnante di sostegno e scrittrice.
Nel 2019 ha pubblicato I leoni di Sicilia (Casa Editrice Nord), romanzo che intreccia le vicende storiche con la vita privata della famiglia Florio. Stabile ai primi posti della classifica dei libri più venduti dall’uscita in libreria per oltre un anno, I leoni di Sicilia ha conquistato pubblico e critica ed è in corso di pubblicazione in 26 Paesi. RAI fiction ha già annunciato una serie tv tratta dal libro.
B
Anna Barbara nasce nel sud Italia, si laurea in Architettura a Milano e nel 1998 inizia a girare il mondo per ragioni professionali e di ricerca. E’ esperta nelle relazioni che intercorrono tra spazio, sensi e tempo che sono il tema centrale delle sue ricerche, corsi, pubblicazioni e progetti internazionali. E’ ricercatrice alla Scuola di Design del Politecnico di Milano dove ha tenuto l’unico corso al mondo di Scent Design.
Tra le sue opere: Storia di architettura attraverso i sensi (2011, Postmedia Books), Sensi tempo e architettura. Spazi possibili per umani e non (2012, Postmedia Books), Sensefulness. New paradigms for spatial design-Nuovi paradigmi per lo spatial design (Postmedia Books, 2020).
Magdalena Barile vive a Milano dove lavora come autrice teatrale e televisiva. Collabora come dramaturag per diverse compagnie fra cui Animanera (Milano), Accademia degli Artefatti (Roma), Attodue/Murmuris (Firenze), Charioteer Theatre (Scozia). I suoi lavori includono: One Day (2010), Lait (2011), Piccoli Pezzi, poco complessi, ispirato a Le particelle elementari di M. Houellebecq (2011), Senza Famiglia (2012), Piombo (2013), Un altro Amleto (2013), La Moda e la Morte (2014) Il Migliore dei mondi possibili, ispirato al Candido di Voltaire (2015), Raffiche (2016), Il divorzio, adattamento del film Divorzio all’italiana di Pietro Germi (2016), Italia-Svezia 2-2 (2016), Rosa Conchiglia, Anaïs Nin e i giorni del porno (2017), Cosa Beveva Janis Joplin (2018), Api Regine, commedia fantascientifica sull’eliminazione del maschio (2018). Alcuni dei suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, catalano, svedese e russo. Con Lait (Light Killer nella traduzione inglese) debutta al Fringe Festival di Edimburgo 2014 e va poi in scena al Piccolo Teatro di Milano. Collabora stabilmente come autrice e sceneggiatrice con la RSI Televisione Svizzera Italiana e ha partecipato alla scrittura di diversi programmi di drama e comedy per la televisione italiana (Albero Azzurro, Camera Cafè, Bye Bye Cindarella). È docente di Scrittura drammaturgica alla Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano e al corso annuale della Scuola di scrittura Belleville; insegna inoltre Sceneggiatura allo IED (Istituto Europeo di Design).
Photo credit Julian Hargreaves
Daria Bignardi è nata a Ferrara e vive a Milano dal 1984. Nel 2009 ha pubblicato il memoir Non vi lascerò orfani (Mondadori), che ha vinto il premio Rapallo, il premio Elsa Morante, il premio Città di Padova. Sempre per Mondadori sono usciti i suoi romanzi Un karma pesante (2010), L’acustica perfetta (2012), L’amore che ti meriti (2014), Santa degli impossibili (2015) e Storia della mia ansia (2018), tradotti in molte lingue. Il suo ultimo libro è Oggi faccio azzurro, uscito a novembre 2020 sempre per Mondadori
Gianni Biondillo (Milano, 1966) è architetto e scrittore. Presso Guanda ha pubblicato la serie dedicata all’ispettore Ferraro: Per cosa si uccide, Con la morte nel cuore, Per sempre giovane, Il giovane sbirro, I materiali del killer (Premio Scerbanenco e Prix Violeta Negra), Cronaca di un suicidio, Nelle mani di Dio, L’incanto delle sirene, Il sapore del sangue. Per Guanda sono usciti anche Metropoli per principianti, Nel nome del padre, Strane storie, Il mio amico Asdrubale, L’Africa non esiste, Come sugli alberi le foglie (Premio Bergamo) e Pit, il bambino senza qualità. Sempre per Guanda, Biondillo ha curato l’antologia di racconti Pene d’amore; ha scritto con Severino Colombo Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo e con Michela Monina Tangenziali. È in uscita in questi giorni, sempre per Guanda,”Lessico Metropolitano”. Scrive per il cinema e la televisione, pubblica su quotidiani e riviste nazionali. Vive a Milano con la moglie e due figlie.
Mimmo Borrelli nasce a Napoli. E’ un drammaturgo, attore e regista teatrale italiano.
Si avvicina alla scrittura creativa in giovane età, e scopre presto il mondo del teatro. Nel 1994, all’età di 15 anni, si iscrive ad una scuola di drammaturgia e, qualche anno più tardi, viene adocchiato dal regista italiano Nello Mascia, e prende parte alla sua compagnia. Dopo aver frequentato per un anno l’Accademia di Teatro di Napoli diretta da Antonio Ferrante e Marzio Honorato, entra a far parte della Compagnia degli Sbuffi di Castellammare di Stabia, girando l’Italiae raccogliendo testimonianze della tradizione popolare italiana che influenzeranno fortemente la sua scrittura.
Tra il 2003 e il 2005 concepisce il suo primo lavoro drammaturgico: ‘Nzularchia, con il quale, nel 2005, vince per la prima volta il Premio Riccione. Nel 2007, con il suo secondo lavoro ‘A Sciaveca, vince il Premio Tondelli. Nel 2010, il suo terzo lavoro: La Madre: ‘i figlie so’ piezze ‘i sfaccimma, riceve un generale ottimo consenso di critica e l’assegnazione del Premio Testori.
Nel 2011 per la Ubulibri di Franco Quadri, pubblica la prima sua raccolta di testi teatrali con le opere ‘Nzularchia e ‘A Sciaveca: l’edizione viene introdotta da una pregevole prefazione di Gianandrea Piccioli.
Nel settembre 2012 la sua opera-oratorio Napucalisse apre la stagione del Teatro San Carlo di Napoli, Nel 2014 è autore e regista dello spettacolo Opera Pezzentella, testo drammaturgico di ricerca antropologica sul culto napoletano delle “anime pezzentelle”Nel 2015 collabora con lo scrittore Roberto Saviano in Sanghenapule. Nel 2017 in concorso alla Biennale di Venezia debutta al cinema da protagonista con il lungometraggio “L’equilibrio” di Vincenzo Marra. Nel 2017 esce per Baldini e Castoldi il suo ultimo libro ‘Nzularchia.
Laura Bosio nasce a Vercelli nel 1953. Nel 1977, con una tesi sulla storia del cinema, si è laureata in Lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
È autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia; nuova edizione Longanesi 2008), Le ali ai piedi (Mondadori 2002) e, pubblicati da Longanesi, Le stagioni dell’acqua (finalista al Premio Strega 2007) e Le notti sembravano di luna (2011). Ha scritto libri sull’esperienza spirituale delle donne: Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004) e D’amore e di ragione (Laterza 2012).
È autrice del soggetto e coautrice della sceneggiatura del film Le acrobate (1997), diretto da Silvio Soldini.
Dirige la sede milanese della “Penny Wirton” la “scuola per immigrati” aperta a Roma da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi nel 2008.
Nel 2019 pubblica “Una scuola senza muri” (2019, Enrico Damiani Editore) in cui intreccia le storie dei suoi allievi emigrati con echi della letteratura e dell’arte, dipana i fili di una trama che ci parla di umanità, di dialogo, di incontri inaspettati.
Il suo ultimo romanzo, scritto con Bruno Nacci, è “La casa degli uccelli” (2020, Guanda).
Annarita Briganti è giornalista culturale per Repubblica e Donna Moderna, scrittrice, traduttrice, attivista culturale e animatrice culturale, sempre dalla parte dei libri. Per Cairo sono usciti i suoi tre romanzi: Non chiedermi come sei nata (2014, vincitore del Premio Comoinrosa Opera Prima, poi divenuto uno spettacolo teatrale scritto dall’autrice), L’amore è una favola (2015) e Quello che non sappiamo (2018).
La biografia di Alda Merini, Alda Merini. L’eroina del caos (Cairo, 2019), finalista a numerosi Premi, presto rappresentata a teatro, è il suo primo saggio. Pubblica spesso anche racconti. Partecipa ad antologie benefiche, come Il bicchiere mezzo pieno e Mariti (Piemme, 2018 e 2019). Ha ideato, ha curato ed è tra gli autori dell’antologia benefica Lettera d’amore a Milano. Reboot (bookabook, maggio 2020) a favore del Fondo di Mutuo Soccorso del Comune di Milano.
Elisabetta Bucciarelli scrittrice e sceneggiatrice, collabora con testate di cinema, arte e psicologia.
Nell’autunno 2005 è uscito il primo romanzo Happy Hour che inaugura la serie con l’ispettrice milanese Maria Dolores Vergani, cui fanno seguito: Dalla parte del torto (2007), Femmina de Luxe (2008), Io Ti perdono (2009), Ti voglio credere (2010, Premio Scerbanenco 2010 per il miglior noir italiano), Dritto al cuore (2013).
Ha collaborato alla stesura di testi teatrali (tra questi Ginepraio del 1992, selezionato da Franca Rame e A cura di tutti del 1994) e cinematografici (tra cui Amati Matti del 1996, Fame chimica del 1997), e ha firmato due cortometraggi per RaiArt.
Tra le altre pubblicazioni si ricordano Corpi di scarto (Verdenero), L’etica del parcheggio abusivo (Feltrinelli) e i saggi Le professioni della scrittura (Il Sole 24 Ore), Scrivo dunque sono (Ponte alle Grazie) e La resistenza del maschio ( NNEditore).
Nel 2017 esce per l’editore Skira Chi ha bisogno di te.
C
Giovanna Canzi, giornalista (Tuttomilano-Repubblica), editor di libri per ragazzi (Atlantyca Entertainment), organizzatrice di eventi culturali, curatrice di mostre (Galleria Leo Galleries, Monza; Galleria Melesi, Lecco) insegnante presso la Casa Circondariale di Monza. Ha scritto “Ritratto di scrittore in un interno” (Papero Editore) e “101 cose da fare a Milano con il tuo bambino” con Daniela Pagani (Newton Compton). Da gennaio 2021 entra a fare parte della casa editrice per ragazzi “Albe Edizioni” (come socia di minoranza), fondata dagli amici Alberto Cristofori e Manuela Galassi.
Iaia Caputo, per molti anni giornalista, è scrittrice e traduttrice. Autrice dei saggi Mai devi dire, Di cosa parlano le
donne quando parlano d’amore (Corbaccio), Le donne non invecchiano mai, Il silenzio degli uomini (Feltrinelli), e dei
romanzi Dimmi ancora una parola (Guanda), Era mia madre (Feltrinelli) e Il Gusto di una Vita (Enrico Damiani Editore), uscito nel settembre 2020. I suoi libri sono stati tradotti in Spagna, Portogallo, Croazia. Tiene corsi di Scrittura Creativa e workshop di Scrittura Autobiografica a Milano, in diverse città italiane e alla Scuola Holden di Torino. Il suo sito è www.iaiacaputo.it.
Francesco M. Cataluccio (Firenze, 1955) ha studiato filosofia, arte e letteratura a Firenze e Varsavia. Ha scritto: Immaturità. La malattia del nostro tempo (Einaudi, 2004; nuova edizione ampliata: 2014); Che fine faranno i libri? (Nottetempo, 2010); Vado a vedere se di là è meglio. Quasi un breviario mitteleuropeo (Sellerio, 2010; Premio Dessì per la letteratura); Chernobyl (Sellerio, 2011); L’ambaradan delle quisquiglie (Sellerio, 2012); La memoria degli Uffizi (Sellerio, 2013). Nel 2013 ha vinto il Premio Ryszard Kapuściński.
Benedetta Centovalli è nata a Firenze e vive a Milano. Editor con il gusto e la passione di sperimentare, ha lavorato con ruoli di responsabilità per quasi trent’anni in alcuni dei laboratori più interessanti della nostra editoria, dedicandosi alla creazione di collane e soprattutto alla scoperta di nuovi talenti letterari.
Nel 2003 ha curato per Rizzoli un’antologia di racconti di narratori italiani, Patrie impure. Italia, autoritratto a più voci.
In ambito novecentesco ha curato nel 2009 le Opere complete di Romano Bilenchi (Rizzoli) e una sua biografia per immagini, Un uomo contro (Effigie). Ha introdotto testi di Giorgio Bassani (Utet), Manlio Cancogni (Utet), Alda Merini (Rizzoli), Giovanni Comisso (La Nave di Teseo). Ha scritto in volumi e riviste tra gli altri di Cristina Campo, Maria Corti, Gina Lagorio e Clara Sereni. Da anni si dedica alla formazione in ambito editoriale presso l’Università Statale di Milano e di Milano-Bicocca e insegna in Scuole di scrittura e Master di Editoria. È stata visiting professor a Yale, NYU e Princeton. Fa parte del Consiglio scientifico del Centro ricerche e studi autobiografici della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari. Nel 2016 ha aperto un’agenzia letteraria.
Simona Colombo collabora per una decina d’anni con l’attore e regista Danio Manfredini. Si diploma presso la scuola di teatro “Quelli di Grock” di Milano (corso quadriennale di recitazione). Partecipa a numerosi stage di teatro, danza, teatro-danza, espression primitive e contact improvisation presso numerose scuole nazionali ed internazionali ( Milano, Roma, Parigi, Amsterdam, Ravenna, Vignale, Santarcangelo, Napoli ecc.). Da anni lavora parallelamente come consulente e formatrice per una sessantina di multinazionali.
Tra le sue opere: Legione, River (2014), Di passaggio in Indonesia (2014), Il guardiano (2015)
Alberto Cristofori, nato a Milano nel 1961, è traduttore e autore di un romanzo e di una raccolta di racconti. Ha pubblicato numerosi libri in cui racconta i grandi classici ai ragazzi, nonché manuali di musica, di letteratura e di storia.
Nel 2017 ha fondato con Manuela Galassi la casa editrice Albe Edizioni.
Da anni si dedica alla lettura e al commento in pubblico della Divina Commedia di Dante Alighieri.
D
Agata de Laurentiis è laureata in storia del cinema presso l’Università degli studi di Parma. Ha lavorato come responsabile comunicazione del canale televisivo Sky Classica, ha collaborato con diverse istituzioni milanesi nella realizzazione di progetti relativi al mondo del cinema insegnando in corsi di cinema per adulti e ragazzi. Scrive di cinema e di musica.
E’ tra i soci fondatori de il Cinemino.
Rossana Di Fazio, cura con margherita Marcheselli enciclopediadelledonne.it e le sue edizioni; da trent’anni lavora a progetti editoriali come editor e iconografa.
F
Alice Farina (Pisa 1983) è responsabile comunicazione e marketing del Saggiatore.
È laureata in Traduzione letteraria e ha tradotto dal russo Maksim Gorkij e Ivan Turgenev. Ha lavorato per diverse case editrici prima di approdare al Saggiatore, dove lavora dal 2014.
Giorgio Fontana è nato a Saronno nel 1981 e vive a Milano. Insegna scrittura alla Scuola Belleville e alla Scuola Holden, sceneggia storie a fumetti per Topolino e collabora con varie testate. Con il romanzo Morte di un uomo felice ha vinto il Premio Campiello 2014. Il suo ultimo libro è Prima di noi (Sellerio 2020).
G
Nicola Gardini (1965) insegna Letteratura italiana e comparata all’Università di Oxford ed è autore di numerosi libri. Con il romanzo Le parole perdute di Amelia Lynd ha vinto il premio Viareggio-Rèpaci 2012. Ha curato edizioni di classici antichi e moderni, tra cui Catullo, Marco Aurelio, Ted Hughes, Emily Dickinson. Per Garzanti ha firmato “Viva il latino”, pubblicato in numerosi paesi, “Con Ovidio” e “Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo”.
Nel 2019 pubblica per Garzanti “Rinascere. Storie e maestri di un’idea italiana” e nel 2020 pubblica “Il libro è quella cosa”.
I
L’ingegner Totore si è occupato per diversi anni di Sosta su Strada.
Suo obiettivo professionale era garantire ad ogni singola automobile che bazzicasse il suolo milanese il suo stallo in asfalto. Lo ha fatto con dedizione e senza discriminazioni in base al colore della carrozzeria: che un’automobile fosse bianca, nera o gialla non faceva alcuna differenza; confermando la vocazione internazionale del capoluogo meneghino. Finché una notte non ha sognato di essere imprigionato alla struttura metallica del letto da un quartetto di ceppi blocca-ruota, mentre una vigilessa in baby-doll di pizzo era intenta a disegnargli a fuoco sullo sterno un disco-orario.
Il messaggio diramato dal suo inconscio era fin troppo esplicito: era il momento di cambiar mestiere. Per questo ha accettato con entusiasmo l’incarico di occuparsi della costruzione di una linea della metropolitana. Non era a conoscenza – questa l’unica plausibile spiegazione – dell’incipit di un racconto di Savinio che recita così:
“Le azioni che si intraprendono con animo giocondo sogliono compiersi felicemente. Ma triste fu quel giorno. Le speranze, stancate le ali in voli faticosi, s’erano accasciate a sera, come gli aquiloni cadono quando il vento scema”.
E poco più avanti prosegue:
“Dissennato chi stima l’umana saggezza bastevole a provvedere a tutto. Solo pochissime quistioni l’uomo può risolvere: alle altre sono convocati gli dèi a dar risposta”.
Per chiunque volesse saperne di più – e in particolare comprendere come possa la costruzione di una linea di metropolitna costituire un’esperienza teosofica – non resta che assistere alla chiacchierata con Gianni Biondillo.
J
Helena Janeczek (1964) è nata a Monaco di Baviera in una famiglia ebreo-polacca, vive in Italia da oltre trent’anni. Ha esordito con una raccolta di poesie, Ins Freie, edita da Suhrkamp nel 1989.
Nel 1997 pubblica con Mondadori, Lezioni di tenebra, la sua prima opera di narrativa in italiano. Il libro affronta, a partire dall’esperienza autobiografica, il tema della trasmissione di madre in figlia di una memoria tabù segnata dalla deportazione della madre a Auschwitz. Vince il Premio Bagutta Opera Prima e il Premio Berto, riceve elogi importanti da scrittori come Lalla Romano e Erri de Luca. Segue Cibo (Mondadori, 2002), mosaico romanzesco di storie che indagano il rapporto, felice o problematico, di donne (e uomini) con il cibo, il corpo e i desideri e le memorie che vi si intrecciano. Nel 2012 è stato ripubblicato Bloody Cow (Il Saggiatore), pamphlet visionario sulla “Mucca Pazza” e tributo a Claire Atkinson, una ragazza inglese vegetariana tra le prime vittime del morbo.
Le rondini di Montecassino del 2010 (Guanda) è un romanzo che intreccia fiction e non-fiction, collegando continenti e spaziando tra l’oggi e la battaglia del ‘44, per scandagliare il portato e il lascito della Seconda Guerra Mondiale attraverso le storie dei reduci e dei loro discendenti. Con quest’opera, l’autrice ha vinto il Premio Napoli, il Premio Pisa e il Premio Sandro Onofri.
Per La ragazza con la Leica (Guanda, 2017), suo terzo romanzo ha vinto
il Premio Strega 2018.
Helena Janeczek è cofondatrice del blog letterario Nazione Indiana. Ha collaborato con Nuovi Argomenti, Alfabeta2 e Lo Straniero e scritto per giornali come La Repubblica, L’Unità, il Sole 24Ore e Pagina 99.
Ha lavorato nell’editoria come consulente per la narrativa straniera. A Gallarate, dove vive con suo figlio e due gatti, organizza il festival letterario SI Scrittrici Insieme.
L
Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973. Con minimum fax ha pubblicato Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (2001), e con Einaudi Occidente per principianti (Supercoralli 2004), Riportando tutto a casa (ultima edizione ET Scrittori 2017; Premio Viareggio-Rèpaci, Premio Vittorini, Premio Volponi), La ferocia (Supercoralli 2014, Super ET 2016; Premio Strega 2015) e La città dei vivi (Supercoralli 2020).
M
Marina Mander, scrittrice triestina, vive a Milano. Tra le sue opere: Ipocondria fantastica(Transeuropa 2000, et al. 2012), Catalogo degli addii (Editions du Rouergue, 2008, et al. 2010) La prima vera bugia (et al. 2011) pubblicato in diversi paesi europei e negli Stati Uniti e adattato per il teatro con il titolo “A corto di bugie“, Nessundorma (Mondadori 2013) finalista Premio Rapallo-Carige, Il potere del miao (Mondadori 2015), un romanzo-saggio dedicato a chi ama i libri e i gatti, uscito in Germania nel 2016 con l’editore Bertelsmann.
Ha scritto per Il Piccolo, Vanity Fair e il New York Times.
Con l’ultimo romanzo”L’età straniera” (Marsilio 2019) è stata candidata per il premio Strega.
Margherita Marcheselli è laureata in Filosofia. Si interessa di pensiero, linguaggio e neuroscienze. Segue e condivide da molto tempo le analisi e l’approccio della Metodologia Operativa. Lavora come editor in editoria digitale e tradizionale. È collega e amica di Rossana Di Fazio, con la quale ha fondato L’Enciclopedia delle donne, sito web che raccoglie biografie di donne di ogni tempo e paese e casa editrice. Ama giocare a calcio, in difesa.
Franco Marcoaldi (1955) vive da anni sulla laguna di Orbetello. Da Einaudi ha pubblicato i seguenti libri di poesia: A mosca cieca (1992), Celibi al Limbo (1995), L’isola celeste (2000), Animali in versi (2006), Il tempo ormai breve(2008), La trappola (2012), Il mondo sia lodato (2015), Tutto qui (2017) e Quinta stagione (2020). Altri due suoi libri di versi sono usciti da Bompiani: Amore non Amore (1997), Benjaminowo: padre e figlio (2004). Fra i suoi libri in prosa, il più recente è il racconto Baldo (Einaudi 2011).
Antonio Moresco è uno scrittore italiano. È autore di opere narrative, teatrali e di saggistica.
Ha pubblicato a 45 anni la sua prima raccolta di racconti, Clandestinità (Bollati Boringhieri 1993). Da allora sono numerosissime le opere pubblicate con i più diversi editori, tra cui La cipolla (Bollati Boringhieri, 1995), Lettere a nessuno (Bollati Boringhieri 1997), Gli esordi (Feltrinelli, 1998), Lo sbrego (Holden Maps – Rizzoli, 2005), Scritti di viaggio, di combattimento e di sogno (Fanucci, 2005), Zio Demostene. Vita di randagi (Effigie, 2005), Merda e Luce (Effigie, 2007) e Canti del caos (Feltrinelli, Rizzoli e Mondadori). Per Mondadori sono inoltre apparsi Gli incendiati (2010), La lucina (2013), Fiaba d’amore (2014) e Gli increati (2015), l’Addio (2016).
Nel novembre del 2001 ha organizzato con Dario Voltolini un incontro-confronto tra scrittori e intellettuali dal titolo Scrivere sul fronte occidentale. Sempre con Voltolini ha poi curato l’antologia omonima che da quell’incontro è scaturita (Feltrinelli, 2002). Nel 2003 è stato tra i fondatori del blog collettivo Nazione Indiana(sua è l’idea del nome), da cui è uscito con altri membri nel 2005 per fondare la rivista telematica e cartacea «Il primo amore».
Nel 2020 pubblica Canto degli Alberi (Aboca Edizioni) e Chisciotte (SEM)
N
Paolo Nori è nato a Parma, abita a Casalecchio di Reno e ha scritto un mucchio di libri, tra romanzi, fiabe e discorsi. Gli piace leggere ad alta voce, raccontare varie cose sul suo blog (www.paolonori.it), su alcuni giornali e qualche volta in televisione. Con Marcos y Marcos ha pubblicato o ripubblicato: La meravigliosa utilità del filo a piombo, Disastridi Daniil Charms, da lui curato e tradotto, Si chiama Francesca, questo romanzo, Grandi ustionati – anche in versione AudioMarcos – La banda del formaggio, Si sente?, Siamo buoni se siamo buoni, La piccola Battaglia portatile, Manuale pratico di giornalismo disinformato, Tre matti di Gogol’, Dostoevskij, Tolstoj, Tre giusti di Nikolàj Leskóv, Spinoza, Undici treni, Un eroe dei nostri tempi di Michail Lermontov, da lui curato e tradotto, Sei città, un albo illustrato con la collaborazione di Tim Kostin, Memorie di un giovane medico di Michail Bulgakov, da lui curato e tradotto. Ha inoltre curato l’antologia sui confini Ma il mondo non era di tutti?
P
La carriera di Mauro Pagani inizia nel 1970: insieme ad altri quattro musicisti dell’area milanese fonda la Premiata Forneria Marconi, con cui lavora fino al 1977. Il bilancio è di quattro LP, innumerevoli esibizioni in Italia, cinque tournée europee, tre americane, e una in Giappone, al termine della quale il referendum annuale della rivista di settore Music Life colloca Mauro Pagani tra i dieci migliori musicisti al mondo.
Nel 1979 realizza il suo primo album solista che porta il suo stesso nome, al quale partecipano come ospiti gli Area, il Canzoniere del Lazio, Teresa de Sio e molti altri. Nel 1980 a questo gruppo di lavoro si uniscono i migliori jazzisti dell’area romana: Maurizio Giammarco, Danilo Rea, Roberto Della Grotta tra gli altri; nasce così il progetto Carnascialia, seguito da un disco e due tour. Dello stesso anno le collaborazioni con Roberto Vecchioni e Gianna Nannini.
Nel 1981 comincia a lavorare con Fabrizio De André del quale sarà produttore e arrangiatore per tredici anni. Nel 1984 insieme scrivono Crêuza de Mä, votato dalla critica Miglior disco italiano degli anni ‘80 e segnalato da David Byrne tra i dieci dischi più importanti del decennio in tutto il mondo.
Nel 1990 pubblica Nuvole, nel 1991 un doppio live Concerti votato Disco dell’anno e con il brano Passa la bellezza vince Il Premio Tenco.
Poi di nuovo Fabrizio e la lunghissima tournée teatrale del 1993.
Seguono due anni di produzioni, session in studio e colonne sonore.
Nel 1998 Pagani rileva i gloriosi Studi Regson di Milano, e fonda Le Officine Meccaniche: studio di registrazione, etichetta discografica e vero e proprio laboratorio di ricerca tecnica e artistica che nel giro di poco tempo diventa uno dei più importanti punti di riferimento per la scena musicale italiana dell’ultimo decennio. Sono di quegli anni le collaborazioni con Bluvertigo, Almamegretta e moltissimi altri. Nel 2003 pubblica Domani, secondo classificato al premio Tenco.
L’anno successivo esce 2004 Crêuza de Mä, rilettura del capolavoro scritto a quattro mani con Fabrizio De Andrè nell’84, eseguito e arrangiato questa volta con la collaborazione di un gruppo di musicisti provenienti da ogni angolo del Mediterraneo, dalla tunisina Mouna Amari all’israeliano Emil Zhrian, dai solisti dell’Istambul Oriental Ensemble ad Andrea Parodi e Gavino Murgia. Il disco viene votato dalla critica giapponese “miglior disco europeo di etnomusic dell’anno”.
Dal 2003 al 2007 Mauro produce tre cd di Massimo Ranieri dedicati alla riscoperta della grande tradizione napoletana, riarrangiando in collaborazione con Mauro Di Domenico più di quaranta pezzi tra i più significativi della meravigliosa storia musicale di quella città. Il primo tra questi cd, dal titolo Oggi o dimane gli vale la vittoria del Premio Fimiquale miglior produttore italiano del 2004. Dall’anno successivo, su invito dell’etnomusicologo Maurizio Agamennone inizia a insegnare Storia e analisi della popular music all’Università di Prato, incarico che svolge fino al 2008. Collabora con i Muse nel corso della realizzazione del loro cd Black holes and revelations, firmando l’arrangiamento degli archi nel brano City of delusion.
Nel 2009 la sua canzone Domani viene interpretata da 56 tra i nomi più importanti della musica italiana per il progetto Artisti uniti per l’Abruzzo: Mauro insieme a Jovanotti e Giuliano Sangiorgi produce la nuova versione del brano che viene intitolato Domani 21/04.09, il giorno in cui tutti gli artisti si sono ritrovati alle Officine Meccaniche di Pagani a registrare la canzone. Il brano è dichiarato il singolo più di successo del 2009, il ricavato di un milione e duecentomila euro, viene devoluto per la ricostruzione del Conservatorio Alfredo Casella e della sede del Teatro Stabile d’ Abruzzo dell’Aquila.
Sempre nel 2009 esce il suo primo romanzo, Foto di gruppo con chitarrista (Rizzoli) accolto con entusiasmo dalla critica letteraria.
Il 16 luglio 2011 Mauro si esibisce davanti a un pubblico di circa 100.000 persone con Luciano Ligabue in occasione di Campovolo 2.0.
Il 9 settembre 2011 riceve per la sua musica il Premio Dante – Ravenna promosso dall’Accademia della Crusca e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna. Nel 2011 si occupa dell’intera produzione del nuovo album di Arisa,Amami e a febbraio 2012 appare sul palco del Festival di Sanremo come direttore d’orchestra de La Notte, il primo singolo estratto dall’album interpretato da Arisa, che raggiunge il secondo posto.
Per il Concerto del Primo Maggio 2012 a Roma, Mauro Pagani veste il triplice ruolo di arrangiatore, musicista e direttore sia della ‘resident band’, con cui si esibisce dal vivo durante la giornata, sia dell’Orchestra Roma Sinfonietta. Con entrambe ripercorre la “La musica del desiderio. La speranza, la passione, il futuro” – il tema artistico del Concertone di Piazza San Giovanni – attraverso dieci grandi brani della storia del rock, da lui selezionati e riarrangiati per l’occasione. Questi i brani: “Kashmir” dei Led Zeppelin cantato da Raiz, “Jumping Jack Flash” dei Rolling Stone cantato da Elisa “Purple Haze” di Jimi Hendrix interpretato dallo stesso Mauro, “Karma Police” dei Radiohead cantato da Manuel Agnelli, “Heroes” di David Bowie cantato da Samuel dei Subsonica, “Won’t get fooled again” degli Who interpretato da Manuel Agnelli, “Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd cantato da Raiz, “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan cantato da Eugenio Finardi, “Strawberry Fields Forever” dei Beatles cantato da Elisa e “Hey Jude” dei Beatles interpretato da Noemi.
A fine maggio 2012 entra di diritto nella classifica dei 50 artisti simbolo della musica indipendente italiana, risultato di un referendum del MEI.
Nel 2013 Pagani segue la direzione musicale del 63° Festival di Sanremo e compone la colonna sonora di Educazione siberiana, di Gabriele Salvatores, che viene premiata con il Ciak d’Oro e con il Premio Cinematografico Internazionale Cinearti La Chioma di Berenice; inoltre riceve due nomination ai David di Donatello e una ai Globi d’Oro. A luglio 2013 Pagani torna a dirigere l’Orchestra Popolare “La Notte Della Taranta” con tre concerti sold out in America – New York e Boston – nell’ambito del programma “Italy in US 2013”.
Il suo ruolo di direttore musicale e di presidente della giuria delle nuove proposte viene confermato anche per l’edizione 2014 del Festival di Sanremo e nel 2015 ricopre l’incarico di direttore artistico di Area Sanremo.
A febbraio 2015 produce Frasi e fumo, l’ultimo album di Nina Zilli e il 10 marzo in Piazza Gae Aulenti a Milano, Mauro e il suo violino sono stati tra i protagonisti del primo city laser show in Italia, organizzato da Samsung: una grande installazione multimediale di laser, immagini e suoni che ha messo in connessione i grattacieli più alti della città.
A ottobre 2015 viene pubblicato Malìa – Napoli 1950-1960, il nuovo album di Massimo Ranieri prodotto da Mauro Pagani: in questa nuova tappa del loro lungo viaggio nella canzone napoletana, hanno voluto accanto cinque grandi artisti del jazz: Enrico Rava (tromba e flicorno), Stefano Di Battista (sax alto e sax soprano), Rita Marcotulli (pianoforte), Stefano Bagnoli (batteria) e Riccardo Fioravanti (contrabbasso). A novembre esce Canzone Napoletana – Piccola Enciclopedia di Massimo Ranieri, la musica napoletana in un cofanetto con 6 cd + un libro di 96 pagine. Il tutto registrato e mixato alle Officine Meccaniche con la produzione artistica e gli arrangiamenti di Pagani. Un anno dopo, grazie al buon successo del progetto, esce Malìa Parte Seconda, un nuovo capitolo del viaggio di Ranieri nella canzone napoletana declinata in versione jazz, con gli stessi musicisti e sempre con la produzione di Pagani.
A luglio 2016 Mauro torna alla sua prima grande passione, scrivere e cantare canzoni. Dopo 13 anni, in cui il musicista e produttore tra i più amati in Italia ha composto colonne sonore, diretto festival musicali, scritto un romanzo, prodotto album di altri colleghi, arriva The big man: un brano post funk interpretato in inglese, una denuncia, un invito alla presa di coscienza sul preoccupante ritorno dei totalitarismi. The big man è ispirato, non velatamente, a un personaggio politico d’oltreoceano molto influente con un’ingombrante pettinatura, diventato nel frattempo presidente degli Stati Uniti.
A fine anno compone la colonna sonora del nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, Fuga da Reuma Park. Un po’ per gioco e un po’ sul serio Mauro scrive per il trio comico milanese una canzone che diventa la sigla di chiusura del film, uscito nelle sale a dicembre. Per la prima volta in 25 anni di carriera il trio Aldo, Giovanni e Giacomo entra in sala di registrazione e lo fa per incidere A Copacabana, un brano originale a ritmo di samba composto da Pagani.
A inizio 2017 torna a produrre una giovane artista già affermata, Chiara Galiazzo, che salirà sul palco del 67° Festival di Sanremo con il brano Nessun posto è casa mia, prodotto da Mauro Pagani che ha affiancato Chiara in studio per la produzione dell’intero nuovo album, il terzo della carriera dell’artista. Nessun posto è casa mia è anche il titolo del terzo album in studio di Chiara che sarà pubblicato il 24 febbraio da Sony Music.
Nel 2017 compone la colonna sonora e scrive le canzoni per Riccardo Va all’Inferno, il musical dark di Roberta Torre, con Massimo Ranieri protagonista.
Esce a ottobre 2019 la sua soundtrack per il nuovo film di Gabriele Salvatores, Tutto il mio folle amore e lo stesso mese riceve il “Lavagnino Composer Award” 2019.
Il 15 novembre BMG pubblica Note di Viaggio – capitolo 1: venite avanti…, la prima parte della raccolta delle più belle e indimenticabili canzoni di Francesco Guccini, prodotte e arrangiate da Pagani e interpretate dalle grandi voci della musica italiana. Realizzato nelle sue Officine Meccaniche, è il primo capitolo di un progetto che si è completato a fine 2020 con la pubblicazione del secondo capitolo di Note di Viaggio, “non vi succederà niente”. A fine gennaio 2021 esce Unica, il nuovo album di inediti di Ornella Vanoni, interamente prodotto da Pagani.
Giacomo Papi è nato Milano nel 1968, è laureato in filosofia, ha fatto il giornalista su carta e su web (Diario), ha fondato e diretto una casa editrice (Isbn edizioni). Tra le sue ultime opere: I primi tornarono a nuoto (2012, Einaudi), Inventario sentimentale (2013, Laterza), I fratelli Kristmas. Un racconto di Natale (2015, Einaudi), La compagnia dell’acqua (2017, Einaudi), Il censimento dei radical chic (2019, Feltrinelli), Happydemia (2020, Feltrinelli).
Ha un blog su Il Post, per cui scrive anche di editoria, e collabora con La Repubblica e Il Venerdì.
Nel 2008 lascia la casa editrice, diventa editor di Einaudi Stile Libero e comincia a lavorare per la televisione, prima con Daria Bignardi a Le invasioni barbariche e dal 2009 con Fabio Fazio, Pietro Galeotti e Michele Serra a Che tempo che fa, con cui continua a collaborare
Dal 2017 dirige la scuola di scrittura Belleville di Milano e la piattaforma di lettura e scrittura online TYPEE.
Marta Perego nasce nel 1984 in Brianza. è una giornalista, autrice televisiva e conduttrice televisiva italiana.
Ha condotto un programma di libri (Ti racconto un libro su IRIS MEDIASET), uno di cinema (ADESSO CINEMA! sempre su Iris) e uno di moda (Click and chic su La5). Ha lavorato su Raitre, Raidue e ora collaboro con LaF, il canale di Feltrinelli, per il quale intervista scrittori e racconto i festival culturali più importanti d’Italia.
Ha scritto: Milano al femminile (IntraMoenia Edizioni), La felicità è a portata di trolley (DeAgostini), Le grandi donne del cinema (DeAgostini), Case di carta (People).
Sul suo profilo Instagram @marta_perego intervista e incontra gli scrittori nella rubrica #indirettaconloscrittore nata nel marzo 2020.
Piume produce canzoni attraverso l’esplorazione di linguaggi diversi.
Piume indaga la commistione tra le arti e vuole applicare questo concetto al maggior numero di discipline possibili, riportandole sempre alla musica.
In questo primo progetto sono stati coinvolti dieci scrittori ai quali è stato chiesto di scrivere un testo originale con la massima libertà espressiva.
Questo ha dato vita a dieci storie che riflettono ognuna tematiche di ampio respiro sociale e poetico.
Dieci autori che non avevano mai scritto un testo per una canzone, ma che hanno accettato la sfida.
R
Rossella Rapisarda si è laureata presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ottenendo il diploma ISEF con 110 e Lode. Ha conseguito i diplomi in: Recitazione presso la GITIS (Università Russa di Arti Teatrali – Mosca); dizione e doppiaggio presso la scuola di teatro Quelli di Grock; recitazione presso il Teatro Arsenale di Milano. Ha frequentato corsi e stage con diversi Maestri e registi, tra cui: Silvio Soldini, Jurij Alschitz, Marcello Magni, R. Tuminas, P. Bylan, Jango Edwards, Elisabeth Zundel, Peter Clough, Enrique Pardo, J. Paul Denizon. Attualmente è una delle menti creative dell’Associazione Eccentrici Dadarò (di cui è anche fondatrice), in particolare per i progetti di Teatro serale e Teatro per l’Infanzia e la Gioventù. E’ attrice in molti spettacoli della Compagnia dei quali firma la drammaturgia. Ha lavorato come attrice con i registi: Fabrizio Visconti, Jurij Alschitz, Enrico Bonavera, Renato Sarti, Bruno Stori. Giovanni Calamari. Nel 2020 ha recitato per il progetto MIND ideato da Naba e in Masterskill ideato da IbeHuman.
S
Sara Sagrati, nata in Brianza ma ora fiera milanese, subisce il fascino del cinema fin da bambina, una passione che continua a coltivare fino a diventare giornalista e critico cinematografico.
Dopo corsi di cinema, di regia, di sceneggiatura inizia una lunga collaborazione, ancora in corso, con svariate webzine: Hideout, Cinema4stelle, Nouvellevague.
Con Hideout partecipa al progetto Dispersi (film inediti in Italia) con il quale promuove rassegne cinematografiche, organizza il festival Dispersival e cura il libro “Dispersi. Guida ai film che non vi fanno vedere” (Edizioni Falsopiano).
Oltre ad aver collaborato con riviste come Nocturno, Film Tv e 8½, ha contribuito ai volumi Dispersi – Guida ai film che non vi fanno vedere (Falsopiano), Il film in cui nuovo è una febbre (CaratteriMobili) e Carlo ed Enrico Vanzina. Artigiani del cinema popolare (Bietti).
A Milano ha collaborato alla realizzazione e promozione di rassegne e fesitval cinematografici, inoltre è tra i soci fondatori del cineclub Il Cinemino
Ha anche scelto la via della Tv on demand su banda larga, collaborando come product manager con Chili Tv
Fabio Santopietro ha pubblicato tre racconti, usciti rispettivamente per la rivista “Idra”, per Stampa Alternativa e per ES, gli ultimi due in collezioni tematiche di autori vari. Una raccolta di testi più recenti, ancora in forma di racconto, è fruibile in rete sul sito “Ho un libro in testa”, di Chicca Gagliardo.
Ha collaborato con “Meridiani” e altre riviste, e con l’editore scientifico Springer Verlag per l’elaborazione di tre testi.
Oggi dedica due pomeriggi per settimana all’insegnamento della lingua italiana presso la “scuola per immigrati” Penny Wirton, aperta a Roma da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi nel 2008, e nella nostra città inventata (nel dicembre 2015), presieduta e condotta da Laura Bosio. Della scuola ha redatto per tutto il 2016-17 un “diario”, su idea della stessa Bosio e di Chicca Gagliardo, che prova a raccontare le vicende e le persone che vi capitano. Ancora una volta, ne dà fruibilità pubblica in rete il sito “Ho un libro in testa”.
Alessandra Sarchi ha studiato alla Scuola Normale Superiore di Pisa e a Ca’ Foscari a Venezia, ha una formazione di storica e critica d’arte, nel 2008 ha pubblicato la raccolta di racconti “Segni sottili e clandestini” con l’editore Diabasis. Nel 2012 e uscito con Einaudi Stile Libero il suo primo romanzo “Violazione”, vincitore del premio Paolo Volponi, opera prima. Nel 2014 ha pubblicato, sempre con Einaudi Stile Libero, il romanzo “L’amore normale”, vincitore della XIX edizione del premio internazionale “Scrivere per amore”. Suoi racconti sono usciti in riviste e antologie. Con Barbara Garlaschelli ha scritto il reading teatrale “Sex and Disabled People” (Papero Editore Piacenza 2015). A febbraio 2017 uscirà il suo terzo romanzo “La notte ha la mia voce” (Einaudi, Stile libero). Collabora con le pagine culturali di diversi quotidiani e scrive per i blog leparoleelecose.it, doppiozero.com. e La ricerca.it .
Vive Bologna.
Luca Scarlini, saggista, drammaturgo, storyteller in scena, spesso insieme a cantanti, attori e anche in veste di interprete. Insegna all’Accademia di Brera e in altre istituzioni italiane e straniere; collabora con numerosi teatri e festival in Italia e all’estero. Collabora con Radio3 e ha scritto in molti contesti delle relazioni tra musica e società, intervenendo nei programmi di sala di vari teatri europei, curando anche rubriche per il Teatro Regio di Torino; suoi testi sono tradotti in numerose lingue. Tra i suoi libri: La musa inquietante (Cortina) Equivoci e miraggi (Rizzoli), D’Annunzio a Little Italy (Donzelli), Lustrini per il regno dei cieli (Bollati Boringhieri). Nel 2020 pubblica
L’ uccello del paradiso. Mario Mieli e la lingua perduta del desiderio (Fandango Libri) e Rinascimento Babilonia. Una storia erotica dell’arte italiana (Marsilio) scrive regolarmente su “Alias” del Manifesto e su “L’Indice dei Libri”.
T
Anna Toscano vive a Venezia, insegna presso l’Università Ca’ Foscari e collabora con altre università. Scrive per testate, tra le altre Il Sole24 Ore, minima&moralia, Doppiozero, Leggendaria. Sesta e ultima raccolta di poesie è Al buffet con la morte, La Vita Felice 2018; liriche, racconti e saggi sono rintracciabili in riviste e antologie. Suoi scatti sono apparsi in riviste, manifesti, copertine di libri, mostre personali e collettive. Varie le esperienze radiofoniche e teatrali. www.annatoscano.eu
Rossella Traversa, giornalista, impegnata per 35 anni tra libri e informazione stampata, per 10 anni di radio, per 5 anni con teatro civile e mostre e poi eletta nell’Amministrazione decentrata per fare cose belle a Milano… e qualcosina ha combinato.
Z
Alessandro Zaccuri è nato a La Spezia nel 1963, vive e lavora a Milano. È giornalista del quotidiano «Avvenire», per il quale si occupa prevalentemente di letteratura e cultura. Narratore e saggista ha pubblicato tra l’altro i romanzi Il signor figlio (Mondadori, 2007, premio Selezione Campiello) e Lo spregio (Marsilio, 2016, premi Comisso e Mondello Giovani). Il suo libro più recente è Nel nome (NNE, 2019, premio Palmi). In Come non letto (Ponte alle Grazie, 2017) ha commentato alcuni grandi classici del romanzo, tra cui L’idiota di Fëdor Dostoevskij.